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Pseudonimi: Johnny 99 = Giovanni Cocco

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Nel 2004 Giovanni Cocco pubblicò il suo primo libro, Angeli a perdere, presso la casa editrice No Reply, firmandolo con lo pseudonimo “Johnny 99” (ispirato dall’omonima canzone di Bruce Springsteen).

Una ricerca con il metaopac Mai ha portato a otto cataloghi italiani in cui è presente il libro e in tutti questi otto casi l’intestazione è allo pseudonimo Johnny 99. La scelta era allora corretta, ma ora andrebbe rivista, dato che il Giovanni Cocco che si presentava come Johnny 99 è lo stesso che negli stessi cataloghi ha l’intestazione “Cocco, Giovanni” (seguito eventualmente dall’anno di nascita per distinguerlo in caso di omonimia) per opere successive come La caduta (Roma : Nutrimenti, 2013), Il bacio dell’Assunta (Milano : Feltrinelli, 2014) e, insieme a Amneris Magella (su copertina e frontespizio si presentano come “Cocco & Magella”), Ombre sul lago (Parma : Guanda, 2013).

Un bibliotecario può accorgersene facilmente vedendo Angeli a perdere indicata come opera precedente dell’autore in un suo libro successivo (si veda, come esempio, l’immagine qui sotto). Anche nel suo sito Cocco dedica una pagina al suo libro di esordio.

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Dalla quarta di copertina dell’edizione nella collana “Le Fenici” (Milano : Guanda, 2014)
di Ombre sul lago di Cocco & Magella.

L’intestazione usata per le opere più recenti, dunque, dovrebbe essere usata anche per Angeli a perdere, mentre Johnny 99 dovrebbe diventare un rinvio ad essa.

Elleston Trevor, Adam Hall e altri pseudonimi

hall-1Trevor Dudley-Smith fece un ampio uso di pseudonimi nella sua carriera di scrittore e cambiò anche all’anagrafe il suo nome con uno di questi, Elleston Trevor. Oltre che con questo e con il suo nome originario, firmò libri come Mansell Black, Trevor Burgess, Roger Fitzalan, Adam Hall, Simon Rattray, Warwick Scott, Caesar Smith, Howard North, Jack Tango (*).

(*) Si può vedere una bibliografia qui: http://www.quiller.net/trevor/bibliography.html o sulla pagina della Wikipedia in inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Elleston_Trevor

Nella quarta di copertina di un’edizione italiana di un suo libro (Operazione Phönix, Milano : Feltrinelli, 1965), si dice che il vero nome dell’autore, che in quel libro ha usato lo pseudonimo Adam Hall, sarebbe Jonquil Trevor, nome che figura anche, nella pagina precedente il frontespizio, come detentore del copyright dell’opera. Jonquil Trevor, però, è in realtà la moglie dello scrittore, che fu anche il suo agente letterario (*).

(*) Si veda, per esempio, la scheda sui documenti dei coniugi Trevor (Elleston and Jonquil Trevor papers) conservati all’Arizona State University: http://library.lib.asu.edu/record=b2405187

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I nomi che l’autore usò più frequentemente per i suoi libri sono Elleston Trevor e Adam Hall, che, stando alla bibliografia rintracciata (vedi nota sopra), hanno oltre venti titoli per ciascuno. Tutti gli altri nomi usati dall’autore, compreso il suo nome originale Trevor Dudley-Smith, sono stati usati per un numero molto minore di libri, in qualche caso per uno solo. Alcuni sono stati in seguito ripubblicati come Elleston Trevor e Adam Hall. La scelta per l’intestazione dovrà dunque certamente cadere su uno di questi due.

Queen in danger, pubblicato con il nome Simon Rattray e poi come Adam Hall (immagini da qui)

Queen in danger, pubblicato con il nome Simon Rattray e poi come Adam Hall (immagini da qui)

Per quanto riguarda il numero di titoli pubblicati con i due nomi, prevale Elleston Trevor, anche se la differenza è limitata. Elleston Trevor, come detto sopra, è diventato anche il nome anagrafico dell’autore. Sembra quindi corretta la scelta della British Library, del Copac e di altri cataloghi europei di assumere come intestazione “Trevor, Elleston”.

Nei cataloghi italiani che è stato possibile raggiungere con l’opac del Sbn e il metaopac Mai si trovano diversi libri di questo autore, alcuni pubblicati come Elleston Trevor, altri come Adam Hall e uno come Simon Rattray (*). In quasi tutti i casi, ogni libro ha come intestazione il nome che compare sul libro e quindi i libri con firma diversa, pur se dello stesso autore, finiscono sotto intestazioni separate e non sotto la medesima, come sarebbe corretto. Fa eccezione la catalogazione di Matto al re in 16 mosse nel catalogo del polo bolognese del Sbn e in quello del Sistema documentale provinciale livornese: il libro, pubblicato con il nome Adam Hall, ha come intestazione “Trevor, Elleston”. Chi l’ha catalogato, dunque, aveva correttamente colto che Hall e Trevor sono due nomi dello stesso autore. Negli stessi due cataloghi, però, gli altri libri usciti col nome Adam Hall sono sotto l’intestazione “Hall, Adam”.

(*) Scacco matto (Knight sinister), contenuto in Un magnifico imbroglio di William Pearson (Roma : Gialli del secolo, 1956), presente nel catalogo della Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino.

Sarebbe ovviamente auspicabile che tutti questi libri pubblicati con i nomi Adam Hall, Elleston Trevor e Simon Rattray, essendo opera di uno stesso autore, fossero portati sotto un’unica intestazione (*).

(*) Per completezza, si segnala che nell’opac del Sbn c’è anche da correggere un’intestazione “Trevor, Ellenston”, con una N aggiunta erroneamente nel nome.

Allarme Rosso

Nella collana di libri horror per ragazzi “Super Brividi” sono apparsi alcuni titoli (al momento in cui scrivo ne conto dieci, da La chiesa stregata a La clinica degli zombie) a firma di Johnny Rosso.

Facendo il solito giro con l’opac del Sbn e il metaopac Mai, sembrerebbe che nessuno abbia avuto il sospetto che Johnny Rosso sia uno pseudonimo. La faccenda, in questo caso, è tutta qua, perché, una volta che nasca il dubbio, si arriva molto facilmente all’autore che si cela dietro tale pseudonimo: Carlo A. Martigli. Continua a leggere

L’anagramma di A. Craig Rice

“Non fidarsi è meglio”, si legge sotto il titolo sulla copertina (ma non sul frontespizio) del romanzo La carogna di A. Craig Rice (Milano : Salani, 2001). La frase può essere un commento alla trama del libro, una storia di truffe e truffatori, ma anche un consiglio a chi cataloga il testo.

Anche i risvolti di copertina ci mettono in guardia. “Un travolgente raggiro letterario” dice il primo, mentre il secondo ci avverte che “il nostro autore assomiglia al protagonista di questo libro, […] si può sicuramente dire che è un imbroglione”. Insomma, non si può dire che non ci abbiano avvisati. Continua a leggere

Di Jane Johnson non ce n’è una sola

Sotto una sola intestazione del catalogo devono essere raccolti tutti i libri di un autore e solo i suoi libri. Dunque il libro in cui Davide Morosinotto compare col suo vero nome e quello in cui si presenta come David Carlyle dovranno finire sotto la medesima intestazione. Viceversa sia il libro di storia L’antica civiltà di Israele che il romanzo per adolescenti Gone sono firmati Michael Grant, ma si tratta di due diverse persone che hanno lo stesso nome e nel catalogo dovranno quindi avere intestazioni separate. Per distinguere gli omonimi si usa riportare, tra parentesi angolari, l’anno di nascita e l’eventuale anno di morte. Nel caso citato L’antica civiltà di Israele finirà sotto l’intestazione “Grant, Michael <1914-2004>” e Gone sotto “Grant, Michael <1954- >”. Continua a leggere

Assunta di fresco per una consulenza

Enza Consul ha compilato alcune raccolte di strafalcioni come La mia azienda sta stirando le cuoia (Milano : Sperling & Kupfer, 1992) e Lo sproloquio del colloquio (Milano : A. Mondadori, 1994). Invertendo l’ordine di nome e cognome, come fa un catalogatore per scrivere l’intestazione, salta fuori “Consul, Enza”. Che l’autrice di un libro sul mondo aziendale abbia un nome che corrisponde alla parola “consulenza” potrebbe suonare un po’ sospetto. Non impossibile: il cognome Consul è in effetti presente in Italia, per quanto sia poco diffuso (un sito che fa ricerche sulla geografia dei cognomi lo mostra presente in soli quattro comuni e anche in questi con poche occorrenze), e il caso o un tocco di goliardia dei genitori (non sempre gradito dal figlio) possono produrre talora curiosi abbinamenti tra nome e cognome. Un po’ sospetto, però, sì. Continua a leggere

Davide Morosinotto, alias Jeremy Belpois e David Carlyle

Code Lyoko e Skyland sono due serie animate per ragazzi che la casa editrice Piemme ha deciso di trasformare in libri. Come autore dei libri di Code Lyoko figura Jeremy Belpois, ovvero il protagonista delle storie, un ragazzino con un grande talento informatico. I libri di Skyland (finora sono usciti due volumi: Isole nel vento e La nave delle tempeste) sono attribuiti a un tale David Carlyle, che ha, guarda caso, lo stesso cognome di un personaggio, la dottoressa Lily Carlyle.

Nei libri di entrambe le serie, la pagina a fianco del frontespizio presenta come “supervisore del testo” Davide Morosinotto. E’ facile, dunque, immaginare che sia lui l’autore che si cela dietro i nomi dei personaggi immaginari Belpois e Carlyle. Per togliere ogni dubbio, in un’intervista per “Il topo di biblioteca”, il foglio informativo mensile delle nostre biblioteche (pubblicata sui numeri di marzo e di aprile 2010), glielo abbiamo chiesto e Davide ha simpaticamente “confessato” la sua identità “segreta”: Continua a leggere